Visioni

La violenza che lega e separa dopo la fine della lotta

La violenza che lega e separa dopo  la fine della lottaUna scena da Una donna chiamata Maixabel

Al cinema In sala «Una donna chiamata Maixabel» di Icíar Bollaín, l’Eta tra vittime e ex militanti, un incontro asimmetrico

Tolosa, luglio 2000. Juan María Jaúregui Apalategui, ex Governatore civile di Guipuzkoa, è seduto in un bar. Parla tranquillamente con un amico. Fuori, Ibon Etxezarreta guida una automobile rubata. Accompagna due persone che entrano in quello stesso locale e sparano alla nuca del politico socialista, ignaro in quel momento di essere il bersaglio di un gesto così violento e definitivo. Aveva immaginato che prima o poi sarebbe potuto accadere, forse non quel giorno. Il commando che ha pianificato quell’azione fa parte dell’Eta, l’organizzazione socialista rivoluzionaria basca per la liberazione nazionale. In un appartamento, Maixabel Lasa riceve una telefonata. Suo marito...

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