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La vita sotto il ponte tra case, bar e riti scaramantici
Su quel ponte noi genovesi ci siamo passati centinaia di volte. Anche due o tre volte al giorno. Per andare o tornare dalle vacanze; spesso invece era un modo per […]
Su quel ponte noi genovesi ci siamo passati centinaia di volte. Anche due o tre volte al giorno. Per andare o tornare dalle vacanze; spesso invece era un modo per […]
Pubblicato più di 6 anni faEdizione del 17 agosto 2018
Su quel ponte noi genovesi ci siamo passati centinaia di volte. Anche due o tre volte al giorno. Per andare o tornare dalle vacanze; spesso invece era un modo per evitare di passare “di sotto”. Ma proprio “da sotto”, quel ponte assumeva nuove vite, dalle finestre di casa, di amici e parenti, di bar e benzinai. Là sotto – infatti – brulicava la vita di via Walter Fillak, arteria che collega la Valpolcevera al centro, che noi polceveraschi ancora chiamiamo “Genova”: accanto a questa via spesso trafficata, precedente il grande ingorgo del “Campsso”, c’è il torrente, quasi sempre spento d’acqua,...