Cultura

La vulnerabilità alla prova della filosofia. E dei corpi

La vulnerabilità alla prova della filosofia. E dei corpi

STORIA DELLE IDEE Un percorso di letture: dal saggio «Essere fragili», di Joan-Carles Mèlich, al romanzo di Senka Maric «Corpo kintsugi»

Pubblicato 5 mesi faEdizione del 19 giugno 2024
Nel suo saggio Essere fragili (pp. 128, euro 12, traduzione di Simone Cattaneo), Joan-Carles Mèlich affronta l’idea di vulnerabilità nella sua accezione attiva e «passionale», in relazione. Non è debolezza, anzi è processo trasformativo. E si risponde, anche alle ferite che non riguardano noi stessi, attraverso «l’appello dell’altro»; se di primo acchito la mente potrebbe andare a Buber e Lévinas, i riferimenti di Mèlich sono numerosi e non scontati: da Virginia Woolf a Hannah Arendt e Rainer Maria Rilke, da Jean-Paul Sartre a Judith Butler a Adriana Cavarero. Sgranando il dato empirico, e distillando quello della «condizione umana» che ha...

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