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L’accesso ai media è diritto di cittadinanza

L’accesso ai media è diritto di cittadinanza

Comunicazione Nella lotta alla povertà digitale il servizio pubblico è necessario perché alle storture del sistema televisivo si aggiungono gli interessi delle corporazioni della rete

Pubblicato più di 9 anni faEdizione del 23 maggio 2015
In questi ultimi anni la discussione si è spostata dalla necessaria riforma della legge Gasparri e delle norme sul conflitto di interessi alla Rai. Molti non credono più alla necessità che permanga un’istituzione deputata alla realizzare una particolare missione nel settore. A questo stato di cose ha contribuito il generale sfavore verso il “pubblico” e soprattutto la feroce lottizzazione politica e la stessa gestione industriale dell’azienda. Certi conti o certi programmi hanno così dato fiato ai suoi detrattori. Altri invece più in mala fede sono stati spinti dal desiderio di favorire ancora di più i principali concorrenti televisivi terrestri e...

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