Internazionale
«L’accordo reggerà perché è dettato dalla debolezza»
Intervista «Usa e Russia ne hanno bisogno per concentrarsi sull'Isis e governo e opposizioni sanno che rischiano di scomparire se non accettano compromessi. Il risultato? Un governo di unità con a capo Assad, almeno temporaneamente», spiega il fondatore del Gulf Institute, Ali al-Ahmed
Un miliziano dello Stato Islamico – Reuters
Intervista «Usa e Russia ne hanno bisogno per concentrarsi sull'Isis e governo e opposizioni sanno che rischiano di scomparire se non accettano compromessi. Il risultato? Un governo di unità con a capo Assad, almeno temporaneamente», spiega il fondatore del Gulf Institute, Ali al-Ahmed
Pubblicato più di 8 anni faEdizione del 24 febbraio 2016
L’accordo di cessazione delle ostilità stavolta potrebbe reggere perché si fonda sulla debolezza degli attori coinvolti. Una tregua obbligata dall’avanzata dello Stato Islamico e dall’incapacità del fronte delle opposizioni di far saltare il presidente Assad. Ne è convinto l’analista saudita Ali al-Ahmed, consulente per Cnn, Ap e Washington Post e fondatore del Gulf Institute. Dopo Monaco Usa e Russia hanno siglato un nuovo accordo di cessazione delle ostilità in Siria, ma le parti sembrano avere ancora posizioni inconciliabili. Sarà un altro buco nell’acqua? Questa volta no, stavolta credo che la tregua si farà perché russi e statunitensi ne hanno bisogno....