Economia

L’accordo tra Airbnb, Londra e Amsterdam che Renzi non vuole

L’accordo tra Airbnb, Londra e Amsterdam che Renzi non vuoleUna protesta "No Airbnb" a San Francisco

Sharing Economy La multinazionale Usa accetta di regolare gli affitti a 90 e 60 giorni. In Italia persino una norma sulla cedolare secca per gli affitti brevi online è stata bocciata dal premier. Manca un quadro normativo per il capitalismo digitale, in attesa delle linee guida europee. Tutto è lasciato agli enti locali e alle convenienze della politica. Nel frattempo le città diventano luna park in un'economia che aumenta la crisi del ceto medio, il sommerso del turismo e quello del terziario

Pubblicato quasi 8 anni faEdizione del 4 dicembre 2016
Airbnb ha raggiunto un accordo con le città di Londra e Amsterdam sull’affitto delle case vacanza via piattaforma digitale. La multinazionale con un fatturato di oltre 25 miliardi di dollari, campionessa della sharing economy, ha accettato di regolare gli affitti entro il limite di 90 giorni all’anno nella capitale britannica e di 60 giorni in quella olandese. A PARTIRE DA GENNAIO 2017 chi supererà queste soglie dovrebbe essere riconosciuto dalle autorità come un professionista dell’ospitalità e dovrà regolarizzare la propria posizione fiscale e contributiva. Non è ancora chiaro il modo in cui sarà regolato – e se lo sarà –...

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