Italia

L’affare del legno, le mani delle ‘ndrine sui boschi secolari della Sila

L’affare del legno, le mani delle ‘ndrine sui boschi secolari della Sila

Calabria L’intera filiera era controllata dalla criminalità: dal taglio alle centrali a biomassa, dalle mazzette alle guardie del Corpo forestale alla connivenza di esponenti di enti pubblici, amministratori e forze di polizia, dalle aste boschive all’attività dei piromani. L’ombra delle cosche dietro gli incendi estivi che hanno distrutto 33mila ettari di territorio

Pubblicato quasi 7 anni faEdizione del 24 gennaio 2018
Come ci ha riferito il ricercatore dell’Università della Calabria, Matteo Olivieri: «Nell’estate scorsa si è assistito a fenomeni anomali, come i 9.000 incendi registrati dalla sala operativa di Calabria Verde di cui ben 217 hanno riguardato superfici maggiori di 30 ettari. Gli incendi hanno coinvolto 8 Siti di Importanza Comunitaria, 5 Zone di Protezione Speciale, 4 Parchi nazionali o Aree protette. La Calabria, che è tra le regioni con la più alta superficie forestale (612.931 ettari), e vanta un indice di boscosità tra i più elevati d’Italia (41%), è anche tra le regioni che hanno perso la maggior quantità di...

ABBONAMENTI

Passa dalla parte del torto.

Sostieni l’informazione libera e senza padroni.
Leggi senza limiti il manifesto su sito e app in anteprima dalla mezzanotte. E tutti i servizi della membership sono inclusi.

Per continuare a leggere, crea un account gratuito
Hai già un account? Accedi