Visioni
L’Afghanistan di una ragazza che ama la libertà
Reportage Nella «Green Zone» con Sharhbanoo Sadat, giovane regista di «Wolf and sheep», l’anno scorso a Cannes. Il prossimo film si chiamerà «The orphanage», la realtà dei bambini orfani
Alcuni frammenti di Kabul – foto di Pierfrancesco Curzi
Reportage Nella «Green Zone» con Sharhbanoo Sadat, giovane regista di «Wolf and sheep», l’anno scorso a Cannes. Il prossimo film si chiamerà «The orphanage», la realtà dei bambini orfani
Pubblicato più di 7 anni faEdizione del 7 aprile 2017
Pierfrancesco CurziKABUL
Le pecore in cerchio, il lupo nel mezzo. Lo scopo del gioco è nelle mani del predatore, cattivo solo nella trasposizione della malvagità assoluta al cospetto della pecora, vittima sacrificale e creatura indifesa. Lo scopo del gioco è quello di non farsi attaccare dal lupo, per non diventare come lui. L’infantile passatempo come allegoria della vita, dove la pecora è, in generale, l’essere umano e il lupo è il mondo che lo circonda; tentatore aggressivo, specie in una società maschilista e misogina come quella afghana. Dalla fiaba alla realtà, dal gioco alle sfide della quotidianità in un Paese dove otto...