Alias Domenica
L’aldilà di Alan Moore è qui a Northampton
Epopee visionarie Edificare Gerusalemme «nella verde e piacevole Inghilterra»: sotto il segno di Blake e di Joyce, ogni capitolo di «Jerusalem» è un tour de force linguistico, una follia fantasiosa: da Rizzoli
Stanley Spencer, «The Dustmen», 1934
Epopee visionarie Edificare Gerusalemme «nella verde e piacevole Inghilterra»: sotto il segno di Blake e di Joyce, ogni capitolo di «Jerusalem» è un tour de force linguistico, una follia fantasiosa: da Rizzoli
Pubblicato quasi 7 anni faEdizione del 28 gennaio 2018
Einstein riteneva che lo scorrere del tempo, la sensazione di passare da un istante a quello successivo, fosse un’illusione derivata esclusivamente dalla percezione umana; il cosiddetto flusso del tempo sarebbe in realtà più simile a un gigantesco blocco di ghiaccio in cui tutti gli istanti sono per sempre congelati al loro posto, come i fotogrammi di un film. Questo è anche il presupposto del monumentale romanzo di Alan Moore, Jerusalem (traduzione di Massimo Gardella, Rizzoli, pp. 1540, euro 39,00) – «più lungo della Bibbia e, spero, più socialmente utile», ha detto l’autore. Già in Watchmen (unico graphic novel inserito dalla...