Cultura
L’alfabeto visivo di un’astrazione
Carla Accardi La scomparsa dell’artista italiana. L’adesione a «Forma 1», la presa di distanza dal Pci in nome dell’autonomia dell’arte, il breve e intenso sodalizio con Carla Lonzi e il collettivo «Rivolta femminile». L’universo segnico di una vita dove una «strutturata» sperimentazione dell’informale era propedeutica al controllo nella produzione della propria opera
Carla Accardi La scomparsa dell’artista italiana. L’adesione a «Forma 1», la presa di distanza dal Pci in nome dell’autonomia dell’arte, il breve e intenso sodalizio con Carla Lonzi e il collettivo «Rivolta femminile». L’universo segnico di una vita dove una «strutturata» sperimentazione dell’informale era propedeutica al controllo nella produzione della propria opera
Pubblicato più di 10 anni faEdizione del 25 febbraio 2014
A undici anni faceva i ritratti dei compagni di classe a china. Poi passò a guardare se stessa. Una volta cresciuta, scelse il giardino botanico di Palermo come set da riprodurre su fogli e tele. Sempre, negli occhi, conservava l’abbaglio di luci brulicanti delle saline della madre, a Trapani. Carla Accardi, l’artista siciliana che ha scritto la storia dell’astrattismo italiano, se n’è andata a 89 anni. Ricoverata per un ictus al santo Spirito domenica mattina, non si è più ripresa. Eppure, a dispetto della sua età, era ancora in piena attività. A fine gennaio, il suo collaboratore storico e artista...