Politica
L’Altra Europa: troppi fallimenti, tiriamo le conseguenze. Ma una sinistra serve
La scelta dell'associazione Torelli, il coordinatore: Noi intanto lo facciamo per ricominciare dalla nostra missione originaria, quella di cercare una strada perché ci sia in Italia una sinistra degna. La galassia di sigle che popola il nostro mondo ormai fa imbarazzo
La bandiera dell'Altra Europa, il giorno della vittoria del referendum di Tsipras
La scelta dell'associazione Torelli, il coordinatore: Noi intanto lo facciamo per ricominciare dalla nostra missione originaria, quella di cercare una strada perché ci sia in Italia una sinistra degna. La galassia di sigle che popola il nostro mondo ormai fa imbarazzo
Pubblicato circa 5 anni faEdizione del 4 ottobre 2019
«L’Altra Europa con Tsipras chiude una fase per un nuovo progetto». E’ questo il titolo del documento con cui l’associazione nata alla vigilia delle elezioni europee del 2014 dichiara appunto, di voler – o forse dovere – cambiare pagina. L’omonima lista mise insieme, fra gli altri, anche i partiti che si erano scissi, Sel e Rifondazione. E raccolse un milione di voti (1108457, il 4,03%), consensi fra gli intellettuali della sinistra (Stefano Rodotà, Gustavo Zagrebelsky, Freccero, Furio Colombo, Canfora, Bertinotti e in seguito anche Carlin Petrini, Piovani, Rita Borsellino, Vauro, Staino, Leo Gullotta , Valerio Mastandrea, Gino Strada, Sabina Guzzanti...