Alias
L’altra faccia di Alan Lomax
Pagine/Un libro getta alcune ombre sulla figura dell’etnomusicologo Usa Nel volume di Karl Hagstrom Miller si critica l’operato del ricercatore, avrebbe insistito su una narrazione fuorviante e ingannevole del folk afroamericano
Alan Lomax
Pagine/Un libro getta alcune ombre sulla figura dell’etnomusicologo Usa Nel volume di Karl Hagstrom Miller si critica l’operato del ricercatore, avrebbe insistito su una narrazione fuorviante e ingannevole del folk afroamericano
Pubblicato più di 2 anni faEdizione del 23 luglio 2022
Muddy Waters sentì per la prima volta la sua voce registrata nel 1941, quando il ricercatore e etnomusicologo Alan Lomax, accompagnato da John Work, afroamericano, membro della Fisk University, arrivò nella piantagione di cotone di Stovall, in Mississippi, dove il futuro re del blues lavorava. Quando gli dissero che due uomini lo stavano cercando, Muddy pensò di nascondersi. «Hanno scoperto che vendo whisky illegalmente». Non si trattava di questo, Lomax voleva semplicemente registrare le canzoni di Muddy Waters (anche se gli promise venti dollari che non gli diede mai), immortalare il blues più puro e vicino alle origini, quello suonato...