Cultura
L’altro calendario
Storia L’Italia politica ha ragioni che la storia non conosce. Le varie «giornate» del ricordo riproducono interessi di parte e vere e proprie omissioni. Alimentando il patrio carattere vittimistico e una dimensione solo penale di accadimenti epocali
Milano, manifestazione per il 25 aprile – Luca Matarazzo - Tam Tam
Storia L’Italia politica ha ragioni che la storia non conosce. Le varie «giornate» del ricordo riproducono interessi di parte e vere e proprie omissioni. Alimentando il patrio carattere vittimistico e una dimensione solo penale di accadimenti epocali
Pubblicato più di 11 anni faEdizione del 12 maggio 2013
Nel 2011 con il suo «La Repubblica del dolore» Giovanni De Luna tentò di aprire una riflessione meno emotiva e più centrata sulla necessità del sapere rispetto alla nostra storia patria. Tuttavia il dibattito politico e pubblico in Italia ha continuato a limitarsi alla produzione di calendarizzazioni di date storiche del tutto prive, quando non deleterie, di alimento per la cittadinanza democratica. Ogni anno si aggiungono celebrazioni e ricorrenze tenute insieme da tre fattori assurti a paradigmi immutabili del «ragionare pubblico di storia»: quello della rimozione autoassolutoria, grazie al quale continua longevo a riprodursi il mito del «bravo italiano»; quello vittimistico,...