Cultura
L’altro che non sta nella pelle
Lotta ai pregiudizi e alle discriminazioni che infestano il linguaggio corrente. Come l’espressione «color carne», che ora viene trasformata in campagna per un vocabolario e un mondo più inclusivi
Manifesto pubblicitario della casa inglese di scarpe da danza classica «Freed of London», che ha scelto di differenziare il «color carne» per le ballerine – Freed of London
Lotta ai pregiudizi e alle discriminazioni che infestano il linguaggio corrente. Come l’espressione «color carne», che ora viene trasformata in campagna per un vocabolario e un mondo più inclusivi
Pubblicato più di 2 anni faEdizione del 15 marzo 2022
Si dice che Malcolm X abbia iniziato la sua parabola politica dopo aver letto le definizioni di white e black sul vocabolario fattagli notare da Brother Baines mentre erano in prigione. I dizionari italiani definiscono il “color carne” «colore rosa pallido, simile a quello della carne umana». Si deduce quindi che la carne, per essere umana, debba essere rosa. Un rosa, a guardarlo bene, più adatto a un porco che a un essere umano. Cosa sarebbero quindi quindi tutte le carni umane di incarnati differenti dal rosa? Vengono alla mente le parole di Seu Jorge cantate da Elza Soares, a...
Errata Corrige
Lotta ai pregiudizi e alle discriminazioni che infestano il linguaggio corrente. Come l’espressione «color carne», che ora viene trasformata in campagna per un vocabolario e un mondo più inclusivi