Visioni

L’altro se stesso, l’esplosivo ingresso del doppelganger

L’altro se stesso, l’esplosivo ingresso del doppelganger

Jerry Lewis La moltitudine dei doppi possibili e i personaggi del cinema futuro toccati dalla carica disintegrativa di Jerry

Pubblicato più di 7 anni faEdizione del 22 agosto 2017
Somiglia più a Jerry Lewis un Adriano Celentano o un Franco Franchi o, magari, un Carmelo Bene? Come conciliare la passione per Jean-Luc Godard, Howard Hawks e quella per Jerry Lewis? Negli anni ’60 e ’70, da bravi critici militanti, lo potevamo spiegare. Oggi, non so. Come potevamo spiegare l’importanza politica del cinema di Jerry Lewis all’interno di Hollywood e accettare il fatto che possedesse la villa di Louis B. Mayer a Bel-Air di trentadue stanze e indossasse solo terribili calzini bianchi nei suoi film. E potevamo domandarci con dotti saggi se il suo personaggio fosse più uno shlemiel o...

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