Visioni
L’ambigua Cenerentola di Emma Dante
Opera La regista rilegge il capolavoro rossiniano dove l’eroina della fiaba diventa una donna che non può uscire dalla casta più bassa dello sfruttamento domestico
una scena dalla Cenerentola – foto Yasuko-Kageyama/Opera-Roma
Opera La regista rilegge il capolavoro rossiniano dove l’eroina della fiaba diventa una donna che non può uscire dalla casta più bassa dello sfruttamento domestico
Pubblicato quasi 9 anni faEdizione del 30 gennaio 2016
Il Teatro dell’Opera ha perso Silvana Pampanini, aggressiva capoclaque negativa (aveva sempre un fischietto nella borsetta) per ogni partitura del ‘900, ma si avvia a una stagione finalmente degna di interesse e curiosità per un pubblico nuovo. Dopo i bellissimi Bassarids di Henze magistralmente reso da Mario Martone, tocca ora a un’altra regista importante del nuovo teatro, Emma Dante, dar vita a un classico famoso, Cenerentola di Gioachino Rossini (repliche il 12 e 19 febbraio). È un’opera famosa come la fiaba universale da cui nasce, di origine forse cinese ma immortalata da Perrault e dai fratelli Grimm. Rossini però varia...