Alias Domenica
L’Aminta e le lettere: Tasso e i cimenti del filologo
Classici annotati L’attesa edizione critica Einaudi della favola pastorale tassiana, a cura di Davide Colussi e Paolo Trovato, rimette a fuoco l’annoso problema dell’autografia e delle reali volontà del poeta: tra malinconia, censure e torchi
Maestro della Natura morta Acquavella (Bartolomeo Cavarozzi?), Lamento di Aminta, 1614-’15, collezione privata
Classici annotati L’attesa edizione critica Einaudi della favola pastorale tassiana, a cura di Davide Colussi e Paolo Trovato, rimette a fuoco l’annoso problema dell’autografia e delle reali volontà del poeta: tra malinconia, censure e torchi
Pubblicato più di 3 anni faEdizione del 21 marzo 2021
«Che salto ha fatto ora, per la propria concitazione e il proprio fervore, un uomo fra i più penetranti, ingegnosi e conformi allo spirito di quell’antica e pura poesia che vi sia stato da lungo tempo tra i poeti italiani? Non lo deve egli a quella sua letale vivacità?», così scrive un indispettito Montaigne, riflettendo sulle condizioni di Torquato Tasso, da lui visto a Ferrara, custodito nello Spedale di Sant’Anna. La «letale vivacità» (splendido ossimoro) del giovane e già famoso poeta (35 anni) conosce, come è noto, sette anni di reclusione (1579-’86); non è qui la sede per discettare sulla...