Lamorgese scarica la responsabilità delle manganellate sugli studenti
Il caso In un’audizione deludente al Senato ieri la ministra dell’Interno Luciana Lamorgese non ha riconosciuto le responsabilità politiche sulla gestione delle piazze dove gli studenti protestavano contro l’alternanza scuola-lavoro il 23 e il 28 gennaio. E ha parlato di «infiltrati» nei cortei provenienti anche da «centri sociali», come se questo fosse sinonimo di illecito e non esistesse in Italia il diritto costituzionale a manifestare di tutti per la sicurezza e la tutela dei diritti fondamentali della persona. Tutto questo dopo la morte all’ultimo giorno di stage di Lorenzo Parelli, 18 anni, che ha sconvolto gli studenti italiani. È un’altra porta in faccia al movimento dopo il «No» al cambio delle regole sulla maturità. Domani nuove manifestazioni di protesta in una decina di città.
Il caso In un’audizione deludente al Senato ieri la ministra dell’Interno Luciana Lamorgese non ha riconosciuto le responsabilità politiche sulla gestione delle piazze dove gli studenti protestavano contro l’alternanza scuola-lavoro il 23 e il 28 gennaio. E ha parlato di «infiltrati» nei cortei provenienti anche da «centri sociali», come se questo fosse sinonimo di illecito e non esistesse in Italia il diritto costituzionale a manifestare di tutti per la sicurezza e la tutela dei diritti fondamentali della persona. Tutto questo dopo la morte all’ultimo giorno di stage di Lorenzo Parelli, 18 anni, che ha sconvolto gli studenti italiani. È un’altra porta in faccia al movimento dopo il «No» al cambio delle regole sulla maturità. Domani nuove manifestazioni di protesta in una decina di città.