Internazionale
Land grabbing all’italiana in Senegal
Terra privatizzata Nel regione del Ndiaël una società "nostrana" al 51% si accaparra 20mila ettari di foresta per produrre biomassa, riducendo allo stremo l’agricoltura locale di sostentamento. La denuncia delle comunità locali
Ndiaël, Senegal, proprietà privata – Giulia Franchi
Terra privatizzata Nel regione del Ndiaël una società "nostrana" al 51% si accaparra 20mila ettari di foresta per produrre biomassa, riducendo allo stremo l’agricoltura locale di sostentamento. La denuncia delle comunità locali
Pubblicato più di 10 anni faEdizione del 7 marzo 2014
«Cosa diremo alle generazioni future? Che non abbiamo più alcun diritto sulle nostre terre?». È un grido d’allarme accorato, pieno d’inquietudine, quello lanciato da Mariam Sow dell’organizzazione senegalese Enda Pronat. Mariam in questi giorni è in Europa con altri attivisti e contadini delle comunità del Ndiaël per denunciare le nefaste conseguenze dell’accaparramento delle terre nel suo paese. Una delle tappe fondamentali del loro viaggio è stata l’Italia, non a caso. I 20mila ettari affittati per 50 anni a un prezzo irrisorio nel Ndiaël fanno capo a una società a capitale misto senegalese e straniero denominata Senhuile SA, di cui il...