L’anello mancante, “il progetto”, mancava nel 2010 quando scriveva Asor Rosa, manca vieppiù oggi dopo un altro governo di larghissime intese seguito da quello apparentemente più politico di Giorgia. E direi che un progetto manca, come accenna anche Asor Rosa nell’articolo, dal 1989. Gli eventi di allora sono stati rimossi senza elaborarli, come un profondo senso di colpa, è stato abbandonato il progetto di carattere socialista e democratico del PCI per abbracciare tout court quello del capitalismo neoliberista trionfante di Reagan e Thatcher e del pensiero unico iperindividualista e ipercompetitivo. E le conseguenze politiche, economiche, sociali e culturali, ambientali e perfino etiche sono sotto gli occhi di tutti. Ma le classi dominanti se ne sono ampiamente giovate, arricchendosi e consolidando il loro dominio, mentre le classi subalterne hanno visto peggiorare costantemente le loro condizioni di vita e di lavoro. E questo, al di là delle tante strumentali differenze introdotte nel corpo sociale, pone le basi materiali per una nuova unità di classe della forza lavoro. Da qui, credo, si può e si deve ripartire, per ricostruire un progetto di riscatto e di emancipazione di chi vive soltanto della propria capacità di lavoro.