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L’anima garage del rock’n’roll

L’anima garage del rock’n’rollI Kingsmen

Fenomeni/Il genere, esploso negli anni Sessanta, vanta ancora oggi una folta schiera di emuli e fan Nel 1963 i Kingsmen rieseguono «Louie Louie», è il punto di svolta. Da allora si susseguono nomi noti e meteore. Dai Sonics agli Allah Las. Occhio a «Nuggets», la storica compilation di Lenny Kaye del ’72 che riaccende l’attenzione su una scena «sopraffatta» da Woodstock e dalla cultura hippie

Pubblicato quasi 5 anni faEdizione del 14 dicembre 2019
È sempre più curioso annotare come la senescenza della musica rock non tocchi alcuni ambiti. Ad esempio gruppi come Ramones o Clash sono spesso ancora considerati espressione di novità e avanguardia sonora o molti nomi della scena nostrana, attivi da decenni, vengono tranquillamente derubricati a «nuovo rock italiano» o, ancor peggio, a «emergenti». Un ruolo simile lo riveste spesso il cosiddetto garage rock (o garage punk) che, probabilmente, in virtù di un’estetica spensierata, fresca e il più delle volte incline al divertimento, al ballo, al voluto escapismo, rimane alla stregua di «novità». È, al contrario, un contesto sonoro che risale...

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