Internazionale

L’anomalia dell’algoritmo

L’anomalia dell’algoritmo

Usa/Cina Il riconoscimento facciale ha bisogno di dati. Ma se i volti per addestrarlo sono per lo più bianchi, quelli neri costituiscono un’anomalia che rischia di creare nuove forme di razzismo

Pubblicato più di 4 anni faEdizione del 26 luglio 2020
Insieme a una gestione forsennata della pandemia, le manifestazioni scaturite dopo l’assassinio di George Floyd sono state il principale reattore del calo di consensi che ha interessato la presidenza Trump. Nel guardare l’effetto domino di proteste generatesi, Pechino ha colto al volo l’occasione per sfruttarle a proprio vantaggio. E infatti, nonostante al suo interno la Cina non abbia mai dato l’impressione di interessarsi di diritti umani e uguaglianza razziale, ha subito fornito il proprio supporto al movimento Black Lives Matter. Come scritto da The Diplomat, così facendo la Cina sperava sostanzialmente di veicolare due messaggi e scrollarsi di dosso l’attenzione...

ABBONAMENTI

Passa dalla parte del torto.

Sostieni l’informazione libera e senza padroni.
Leggi senza limiti il manifesto su sito e app in anteprima dalla mezzanotte. E tutti i servizi della membership sono inclusi.

Per continuare a leggere, crea un account gratuito
Hai già un account? Accedi