Cultura
L’antenato tra passato e presente
Scoperte In Sudafrica, il paleontologo Lee R. Berger ha trovato molti reperti che ricostruiscono l'identità di un ominide prima sconosciuto. Ha lavorato con un'equipe internazionale e ha messo a disposizione di tutti i risultati della sua ricerca
La mano dell'Homo Naledi, in Johannesburg, Sudafrica. La nuova specie è stata annunciata da Lee R. Berger con un team di 60 scienziati – Epa/Ansa
Scoperte In Sudafrica, il paleontologo Lee R. Berger ha trovato molti reperti che ricostruiscono l'identità di un ominide prima sconosciuto. Ha lavorato con un'equipe internazionale e ha messo a disposizione di tutti i risultati della sua ricerca
Pubblicato circa 9 anni faEdizione del 11 settembre 2015
Un nuovo homo, o un antichissimo ominide: questo il quesito a cui dovrà rispondere l’intera comunità dei paleoantropologi dopo la giornata di ieri, decisamente storica. Lee Berger dell’università sudafricana del Witwatersrand e i suoi collaboratori hanno pubblicato i due primi articoli che descrivono il ritrovamento di circa 1500 frammenti ossei in una grotta sudafricana, la «Dinaledi chamber». È la stessa zona denominata «culla dell’umanità» dall’Unesco per l’impressionante quantità di ritrovamenti risalenti fino a tre milioni di anni fa. Secondo le analisi dei paleontologi, le ossa appartengono a una quindicina di individui di età diverse. Homo Naledi, com’è stato battezzato dal...