L’anticonformismo che si sposò con «il manifesto»
Il ricordo Del manifesto Lea Vergine è stata a lungo preziosa collaboratrice. Nel libro-intervista "L’arte non è faccenda di persone per bene (conversazione con Chiara Gatti)", racconta come fu stupefatta quando, proprio alla vigilia dell’uscita del quotidiano, Luigi Pintor le propose di scrivere. Stupore che un giornale tanto politico intendesse occuparsi anche di cultura contemporanea
Il ricordo Del manifesto Lea Vergine è stata a lungo preziosa collaboratrice. Nel libro-intervista "L’arte non è faccenda di persone per bene (conversazione con Chiara Gatti)", racconta come fu stupefatta quando, proprio alla vigilia dell’uscita del quotidiano, Luigi Pintor le propose di scrivere. Stupore che un giornale tanto politico intendesse occuparsi anche di cultura contemporanea