L’antifascismo va praticato, non proclamato
Elezioni “Non lasciamo la regione Lazio alle destre”. Le ragioni dell’appello
Elezioni “Non lasciamo la regione Lazio alle destre”. Le ragioni dell’appello
Elezioni “Non lasciamo la regione Lazio alle destre”. Le ragioni dell’appello
Elezioni “Non lasciamo la regione Lazio alle destre”. Le ragioni dell’appello
La verità è che pur avendo possibilità di creare,seppure ibridi, formazioni politiche che possono all’ apparenza creare cambiamento, non lo fanno. E non lo fanno perché hanno perso di vista l’obiettivo primo della politica ossia perseguire l’ interesse collettivo a partire da ideali coerenti.
Non c’ è più traccia neanche di ideali, in verità, ma solo caccia al becero e fugace consenso che porta in vita a cicli continui la peggiore delle politiche, quella che opera al mercato, durante le svendite, per garantire le poltrone e spianare le strade alle destre.
Ecco, è questa disattenzione, questo disaffetto, questo disimpegno in nome della competizione che va combattuto. La polìtica deve riappropriarsi della sua natura, dei suoi strumenti, dei suoi ideali prima di tutto.
La destra esiste perché è coerente. La sinistra non r-esiste più perché è scaduta in tanti compromessi. E finché si cercheranno larghe intese per fare sopravvivere piccoli stupidi cesari, non si farà polìtica nell’ interesse collettivo del Paese.
Sperare che partitini privi di consistenza in termini di ideali e votati allo scambio secondo l’ eterna legge del do ut des che porta privilegi solo a pochi portino cambiamento è illusorio e condanna alla morte definitiva la sinistra.
Ed è pur vero che in uno scenario, macchinoso e borghese come quello politico attuale, ci si debba andare con i piedi di piombo, avendo strategia e lucidità mentale, ma è logorante dover assistere ogni volta all’ ennesimo fallimento dell’ esperimento di compromesso.
Mi chiedo, ormai da tempo, perché in così tanto caos politico, la sinistra non abbia ancora attecchito e perché ancora non si riesca a contemplare se non tra pochi ( tacciati di essere disillusi, nostalgici, estremisti e quant’altro di peggio possa essere detto, tra cui comunista, parolaccia vera e propria nel vocabolario politico, peggio del termine fascista)l’ idea di una sinistra politica. Condivido sull’ appello degli antifascisti, questo potrebbe fare la differenza e da qui potrebbe nascere un’ idea di sinistra, sempre che quell’ essere antifascista non risulti uno slogan nella competizione da vincere tra destre e pseudo-sinistre.