Cultura
L’ape che punge i sogni
Scaffale A cent’anni dalla morte di Giuseppe Pitrè, Donzelli torna sulla sua figura di studioso. E presenta le storie siciliane che si erano aggiunte alle trecento leggende popolari pubblicate in un corpus di quattro volumi nel 1875
Illustrazione di Fabiano Negrin
Scaffale A cent’anni dalla morte di Giuseppe Pitrè, Donzelli torna sulla sua figura di studioso. E presenta le storie siciliane che si erano aggiunte alle trecento leggende popolari pubblicate in un corpus di quattro volumi nel 1875
Pubblicato più di 8 anni faEdizione del 29 aprile 2016
La parola che affiora alle labbra andando a curiosare nella vita e nell’opera di Giuseppe Pitrè è «miracoloso», anche se si ha una fiducia grande nelle forze naturali dell’uomo. Questo leggendario studioso palermitano (1841-1916), nato in una famiglia di marinai o di pescatori, svolgeva la professione di medico e con quella si era guadagnato la fama di amico dei poveri. Sembra che fosse amatissimo dai suoi concittadini, tanto che gli venne proposta più volte la carica di sindaco, che lui rifiutò benché sedette nel Consiglio comunale, e per meriti fu infine nominato senatore del Regno. I motivi di queste onorificenze...