Italia
L’Aquila scaccia il falco
Post sisma È quella del terremoto senza rinascita, delle trivellazioni selvagge e della «catena di comando» fuori controllo. E dell’Abruzzo arrabbiato con il governo bipartisan. Il premier non regge le contestazioni e salta la prima tappa. In prima fila il coordinamento contro le trivelle di "Ombrina", gli studenti e i comitati per la ricostruzione
L'Aquila, momenti di tensione durante la visita del premier Matteo Renzi
Post sisma È quella del terremoto senza rinascita, delle trivellazioni selvagge e della «catena di comando» fuori controllo. E dell’Abruzzo arrabbiato con il governo bipartisan. Il premier non regge le contestazioni e salta la prima tappa. In prima fila il coordinamento contro le trivelle di "Ombrina", gli studenti e i comitati per la ricostruzione
Pubblicato più di 9 anni faEdizione del 26 agosto 2015
Serena GiannicoL'AQUILA
La scritta «Renzi non ti vogliamo, vattene» campeggia grossa su uno striscione. Ed è il biglietto da visita dell’Abruzzo per il premier, la cui visita a L’Aquila, devastata dal terremoto del 6 aprile 2009, sfocia in una decisa contestazione. In una quasi rissa, con feriti e malori e autoambulanze arrivate per i soccorsi. E il primo ministro costretto, alla fine, a defilarsi da una porta di servizio, perché all’esterno urlano contro di lui, la sua politica e il suo governo. La città è blindata: non si passa. Transenne ovunque, anche per i giornalisti. Vengono tenuti a debita distanza da palazzo...