Italia

L’Aquila sospesa

L’Aquila sospesa/var/www/vhosts/ilmanifesto.co/ems/data/wordpress/wp content/uploads/2012/11/12/05 soc1 laquila D Giovanni Max Mangione progetto C.A.S.E.

Post-sisma Cinque anni dopo il terremoto, la città ancora aspetta una rinascita che tarda ad arrivare. Chi può va via: nel 2013 duemila iscrizioni in meno nelle scuole. E la ricostruzione non è più un affare vantaggioso neanche per la criminalità organizzata

Pubblicato più di 10 anni faEdizione del 5 aprile 2014
E’ un non luogo, questo. E la sua anima d’un tempo, il centro storico, è un marasma di puntellamenti, operai con la mascherina, ventate di polvere, caterve di calcinacci, di muri ancora sbrindellati dal sisma, di pareti demolite, di crepe, crolli e transenne, divieti, un andirivieni di carrelli elevatori e camion. E’ così L’Aquila: metà rovine, metà attesa. Sono trascorsi cinque anni dal terremoto che causò 309 morti. E le impronte di quel 6 aprile 2009 sono impresse su passi, volti, case e strade. «La ricostruzione – spiega Enrico De Pietra, giornalista – sembra essere finalmente avviata, anche se sarà...

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