Alias

L’Aquila sotto le gru, peccati mortali e qualche segno di vita

Prove di rinascita Mario Ciammitti, un ingegnere «bolognese» che da quel 6 aprile del 2009 lavora alla ricostruzione tra mille ritardi e difficoltà, racconta come il sisma, per assurdo, lo ha aiutato. A riscoprire per esempio le sue radici aquilane

Pubblicato quasi 11 anni faEdizione del 18 gennaio 2014
Elfi ReiterL'AQUILA
Fa strano raccontare le impressioni positive avute durante il viaggio a L’Aquila con Mario Ciammitti, ingegnere originario di quella città e che abita e lavora da tanti anni a Bologna, a fronte dei recenti sviluppi a livello giudiziario noti dalle cronache e del gesto di Celso Cioni, responsabile della Confcommercio dell’Aquila barricatosi dentro la Banca d’Italia minacciando di darsi fuoco in difesa dei piccoli commercianti che sono stati costretti ad andar via dal centro storico. Solo trenta esercizi commerciali sui novecento che c’erano in centro prima del terremoto hanno riaperto. E sono quelli che abbiamo visto e che danno segni...

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