Cultura

L’arte esplora l’inconscio delle macchine

L’arte esplora l’inconscio delle macchine

Mostre Al Maxxi di Roma, la rassegna «Low Form», a cura di Bartolomeo Pietromarchi per analizzare tutte le «pulsioni» dell'intelligenza artificiale

Pubblicato circa 6 anni faEdizione del 28 ottobre 2018
Quando a inizio Novecento si sviluppò la psicoanalisi, nacquero tecniche artistiche come la scrittura automatica, il surrealismo e il flusso di coscienza per far emergere ciò che si nascondeva nell’inconscio. Oggi l’arte si propone un obiettivo analogo: portare alla luce l’immaginario di un altro «inconscio», l’intelligenza artificiale nascosta nel cuore delle macchine e degli algoritmi che ci organizzano la vita, le relazioni, i commerci. Con questo obiettivo nasce Low form, la mostra curata da Bartolomeo Pietromarchi al Maxxi di Roma (fino al 24 febbraio 2019). Le installazioni e i quadri degli artisti utilizzano tecniche nuove, mutuate dall’informatica e dalla computer...

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