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L’arte fragile di Michael Stipe

L’arte fragile di Michael StipeMichael Stipe con una sua opera in mostra – David Belisle

Mostre /All’Ica di Milano 120 opere dell’ex R.E.M. sulla vulnerabilità umana come forza propulsiva Grande fonte di ispirazione dell’artista la poesia «Desiderata» di Max Ehrmann

Pubblicato 10 mesi faEdizione del 13 gennaio 2024
Negli anni Ottanta cantava: «È la fine del mondo come lo conosciamo, ma mi sento bene», oggi presenta una mostra dal titolo «Ho perso e mi sono perso, ma ora volo alto». Michael Stipe ha concluso la carriera con i R.E.M. da più di un decennio, è cresciuto e invecchiato come i suoi fan, ma sembra ancora ricordarci che c’è sempre spazio per il riscatto, per la gioia e per «sentirsi bene». E che l’arte, in qualsiasi forma, ci guida sulla strada giusta. «Sono una persona ottimista e piena di speranza, anche se so che questi sono periodi difficili e...

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