Cultura

L’arte va riconvertita allo «slow tourism»

L’arte va riconvertita allo «slow tourism»Gallerie degli Uffizi

Intervista Parla Eike Schmidt, direttore delle Gallerie degli Uffizi di Firenze, in vista dell'imminente riapertura dopo il lockdown. «Occorrerà interrompere il ciclo vizioso di domanda-offerta, badando più alla qualità e meno ai numeri, che hanno senso se spalmati su tutto l’anno e su un’area più ampia. È inutile proporre itinerari diversi, magari le splendide ville medicee, non meno belle di quelle del Brenta, se poi per arrivarci non ci sono i mezzi pubblici o non sono sufficienti»

L’imminente riapertura dei luoghi culturali non è un’operazione scontata, sarà a macchia di leopardo e rischia per alcune realtà di trasformarsi in un boomerang. Oltre alle procedure per la sicurezza che richiedono tempo e soldi, su molti musei, siti e sale espositive grava l’incognita di un’economia ferma e l’incertezza su ciò che avverrà, una volta perso gran parte del turismo internazionale e la possibilità di organizzare nuove mostre a breve periodo. Il settore è in sofferenza, le casse vuote, le città d’arte in ginocchio e a molte aperture potrebbero seguire altrettante chiusure, per non sostenibilità delle spese. Molto dipenderà dagli...

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