Cultura

L’artista dello stomaco vuoto

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Narrativa «Un digiunatore» di Franz Kafka, riproposto da Nutrimenti, con la traduzione di Raoul Precht. L'apparato critico del libro pone quel racconto scarnificato non soltanto in sintonia con la biografia dello scrittore, ma lo colloca in un universo letterario che contempla il circo fra le metafore della vita creativa

Pubblicato più di 10 anni faEdizione del 23 luglio 2014
In Un digiunatore, l’ultimo racconto di Kafka riproposto nella traduzione di Raoul Precht (Kafka e il digiunatore, Nutrimenti, pp.104, 10 euro), c’è qualcosa di teatrale. E non solo per via del protagonista, fenomeno da baraccone che si esibisce per il pubblico di un circo. Tutto il racconto ha un’ambientazione che pare ricreata sulle assi di un palco, tanto fissi ed essenziali sono i suoi elementi scenici. Una gabbia con una pendola, un giaciglio di paglia, qualche fiaccola: la quinta è minimale, da opera beckettiana, e ogni oggetto è illuminato dalla sua fisicità e funzionalità simbolica e narrativa. La gabbia in...

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