Cultura

L’assedio di un figlio nell’esordio di Marco Peano

L’assedio di un figlio nell’esordio di Marco PeanoEdward Furlong in «American History», 1999

Narrativa «L’invenzione della madre» per minimum fax, storia negromante di un figlio disperato. Una lingua mite e attenta, che evita quella parola-ordigno, impudica e perfetta, che è «morte»

Pubblicato quasi 10 anni faEdizione del 11 febbraio 2015
«Io gli giro intorno: con circospezione, con impazienza, con rabbia». La prima frase di Le parole tra noi leggere di Lalla Romano, il libro in cui la scrittrice piemontese descrive il legame con il figlio, individua una specifica declinazione della forma romanzo: non tanto il racconto mobile di fatti tra loro concatenati, quanto il progressivo accerchiamento di un’unica figura. Non il divenire ma il circoscrivere, non la fluidità bensì la stasi; non – ancora – l’illustrazione di ciò che accade bensì l’estrazione se non l’estorsione di un senso da ciò che di senso appare privo. L’invenzione della madre, romanzo d’esordio...

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