Cultura

L’attentato alla Sinagoga di Roma e quella memoria da ritrovare

L’attentato alla Sinagoga di Roma e quella memoria da ritrovareLa folla radunata davanti alla Sinagoga di Roma subito dopo l'attentato

L'anniversario La tragedia del 9 ottobre del 1982 rivive ne «Il silenzio che urla» di Gadiel Gaj Taché, pubblicato da Giuntina. L'autore che perse nell'azione dei terroristi palestinesi di Abu Nidal il fratellino di due anni e rimase ferito, sottolinea come agli ebrei italiani venivano imputate le scelte di Israele e i toni delle critiche finivano spesso per pescare nel repertorio del pregiudizio antiebraico. Ricordare quei fatti significa interrogarsi sulle forme che il vocabolario dell’odio continua ad assumere intorno e spesso anche tra noi

Pubblicato circa 2 anni faEdizione del 5 ottobre 2022
Al Tempio Maggiore di Roma, quel 9 ottobre del 1982 non era una giornata come tutte le altre. Ad essere celebrati non erano solo lo Shabbat, ma anche la festa di Sheminì’Atzeret che segue quella di Sukkòt. Inoltre era in programma anche il bar mitzvah di alcune decine di adolescenti. Alla Sinagoga di Lungotevere de’ Cenci, dove il cuore della capitale coincide con la zona dell’antico ghetto ebraico, erano riunite più di trecento persone, famiglie intere, moltissimi i bambini. L’ATTACCO AVVENNE alle 11,55 e durò cinque minuti, «un’eternità» nei ricordi dei testimoni. Un gruppo di cinque terroristi, che si erano...

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