Visioni

Horatiu Radulescu, l’attrazione fatale del suono «perfetto»

Horatiu Radulescu, l’attrazione fatale del suono «perfetto»Horatiu Radulescu

Musica contemporanea All’Auditorium l’opera monstre del maestro rumeno «Infinite to be cannot be infinite, infinite anti-be could be infinite»

Pubblicato quasi 11 anni faEdizione del 18 febbraio 2014
Dev’essere il momento dei quartetti d’archi strepitosi nella capitale italiana, che non si accorge di niente di ciò che accade di stimolante in campo musicale, a giudicare dal numero di ascoltatori. Una settimana fa il Quartetto Diotima ha incantato con un ciclo di quattro serate Beethoven-Schönberg-Boulez. Ora il Quartetto Arditti, come dire il massimo che c’è, anche come fama, come popolarità, porta al Parco della Musica, in una sala Santa Cecilia semivuota, un’opera-monstre di Horatiu Radulescu mai sentita da queste parti. E la fa precedere da un piccolo prezioso omaggio a Stefano Scodanibbio, di cui illustra la polimorfa vena di...

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