Cultura
Mario Tronti, l’autonomia perduta della sinistra
Tempi presenti Nell’ultimo libro di Mario Tronti il lessico politico del Novecento è messo alla prova per definire una sinistra non subalterna allo status quo. Da qui la critica dell’autore ai movimenti sociali, ritenuti solo «un’istanza simbolica». Ma così facendo l’obiettivo di una «potenza politica organizzata» rimane una visione
Disegno di Pedro Scassa
Tempi presenti Nell’ultimo libro di Mario Tronti il lessico politico del Novecento è messo alla prova per definire una sinistra non subalterna allo status quo. Da qui la critica dell’autore ai movimenti sociali, ritenuti solo «un’istanza simbolica». Ma così facendo l’obiettivo di una «potenza politica organizzata» rimane una visione
Pubblicato circa 11 anni faEdizione del 26 settembre 2013
Voci e visioni. È da questa partizione che converrà partire per intendere lo spirito che anima il breve scritto (breve solo quanto al numero di pagine che lo compongono, non certo ai temi che tocca) che Mario Tronti dedica alla Critica del presente (Ediesse, pp. 152, euro 12). Voci, dunque. Non quelle di un dizionario, di un glossario, di un lessico aggiornato della politica. Che dizionari e lessici definiscono, non problematizzano le definizioni. Qui è invece la dimensione della ricerca a prevalere. Non a partire da un vuoto, o dalla pretesa di assoluto del «nuovo», che ha smesso di avanzare...