Alias Domenica
Lagazzi, prelievi da una intrepida leggerezza
Saggi sul Giappone Sebbene l’esotismo non sia la sua cifra, Paolo Lagazzi ne apprezza l’origine di «stigma puro della differenza»: trent’anni di scritti sul Giappone in «Come libellule tra il vento e la quiete»
Matsutani Takesada, «Work, 66–2», 1966
Saggi sul Giappone Sebbene l’esotismo non sia la sua cifra, Paolo Lagazzi ne apprezza l’origine di «stigma puro della differenza»: trent’anni di scritti sul Giappone in «Come libellule tra il vento e la quiete»
Pubblicato più di 4 anni faEdizione del 12 aprile 2020
«Nipponista» è una parola che non si trova sui dizionari. Un tempo gli specialisti di studi giapponesi erano definiti yamatologi. Questo termine, sebbene tuttora caro ad alcuni, è sconosciuto ai più, e per uno specialista di Giappone presentarsi come yamatologo implica la necessità di dilungarsi in spiegazioni etimologiche. Qualcuno ha lanciato l’idea di adottare il termine «giapponista», un ricalco dell’inglese Japanologist, ma la proposta non ha attecchito. Devo confessare che questa incertezza lessicale non mi dispiace: essere studiosi privi di un nome ufficiale ha il suo fascino, ci rende simili ai ronin, quei samurai senza padrone che nel Giappone feudale...