Europa
Lavori in corso e ripensamenti, a che punto è il Jobs Act?
L’idea che con maggiore flessibilità contrattuale si consegua una riduzione della disoccupazione ed un aumento dell’occupazione non trova supporto nell’evidenza empirica
L’idea che con maggiore flessibilità contrattuale si consegua una riduzione della disoccupazione ed un aumento dell’occupazione non trova supporto nell’evidenza empirica
Pubblicato più di 10 anni faEdizione del 4 luglio 2014
In Italia il 2014 è iniziato con il tema del «Lavoro» al centro dell’agenda politica. Il Jobs Act annunciato già a gennaio si fondava su quattro pilastri: 1) riduzione del cuneo fiscale; 2) politica industriale per il manifatturiero italiano ed il Made in Italy; 3) ricomposizione del mercato del lavoro tramite il contratto di lavoro a tutele progressive; 4) semplificazione delle norme sul lavoro. Erano pilastri importanti e di buon auspicio per realizzare il cambio di verso annunciato. Dopo 120 giorni di Governo Renzi, cosa è rimasto di quell’annuncio? Il primo pilastro è contrassegnato dal cartello «lavori in corso». Il...