Europa
Lavoro nero e salari da fame: il tessile turco punta sui rifugiati siriani
Turchia Parla Yacin Yanik, fondatore del sindacato di settore a Izmir. Tra i siriani in fuga, metà sono bambini e minorenni. Spesso costretti a lavorare al pari degli adulti
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Turchia Parla Yacin Yanik, fondatore del sindacato di settore a Izmir. Tra i siriani in fuga, metà sono bambini e minorenni. Spesso costretti a lavorare al pari degli adulti
Pubblicato quasi 9 anni faEdizione del 11 maggio 2016Edizione 11.05.2016
«Prima è arrivata la Cina, poi Pakistan e Bangladesh. Ora anche la Russia ha iniziato a produrre borse e prodotti in pelle, mettendo in ginocchio l’industria tessile locale». Sono le parole con cui Yacin Yanik descrive l’impasse del settore in cui opera dagli anni Settanta. Turco 56enne di origine africana, è referente del Deri tekstil ve kusura isçileri dayanisma ve yardimlasma dernegi, il «sindacato dei lavoratori del cuoio, del tessile, e delle calzature», da lui fondato trent’anni fa. Lo incontriamo a Izmir, la terza città turca per dimensioni fiorita grazie al turismo e all’importante polo industriale locale, in particolare tessile,...