Internazionale
L’avvocato del diavolo e dell’indipendenza
Intervista «Il terrorismo è un’arma non un’entità. L’occidente sostiene il principio che tutti siano uguali ma la difesa dei diritti umani è sempre una questione di rapporti di forza»
Parigi, Jacques Vergès difende Georges Ibrahim Abdallah delle Frazioni armate rivoluzionarie libanesi (Farl), condannato nel 1987 per l’assassinio di due diplomatici in Francia
Intervista «Il terrorismo è un’arma non un’entità. L’occidente sostiene il principio che tutti siano uguali ma la difesa dei diritti umani è sempre una questione di rapporti di forza»
Pubblicato più di 11 anni faEdizione del 17 agosto 2013
Un’intervista a Jacques Vergès del 2007, all’indomani della presentazione a Cannes del film «L’avocat de la terreur», uscita su «Alias» del 29 settembre 2007 II film documentario di Barber Schroeder, “L’avocat de la terreur”, cerca di ricostruire la vita complessa di Jacques Vergès, il famoso avvocato che ha difeso personaggi di tutti i tipi, dai terroristi Magdalena Kopp, Anis Naccache o Carlos, ai criminali storici come Klaus Barbie o Milosevic e, più recentemente, Tareq Aziz, fino a personaggi di cronaca trasformati in simboli, come il giardiniere Omar, accusato di aver ucciso la sua datrice di lavoro o Ivan, il ragazzino...