Lavoro
«Ryanair è sempre un muro ma stavolta qualcosa si muove»
Intervista a Emiliano Fiorentino «A settembre il governo disse che ci avrebbe aiutato. Sono passati già due mesi e non è successo niente. Finora nessuno ha scioperato per paura di ritorsioni, ma il disagio dei lavoratori è aumentato e siamo riusciti ad avere i primi iscritti, qualche centinaio»
Un aereo RyanAir in pista
Intervista a Emiliano Fiorentino «A settembre il governo disse che ci avrebbe aiutato. Sono passati già due mesi e non è successo niente. Finora nessuno ha scioperato per paura di ritorsioni, ma il disagio dei lavoratori è aumentato e siamo riusciti ad avere i primi iscritti, qualche centinaio»
Pubblicato quasi 7 anni faEdizione del 14 dicembre 2017
«La nostra vertenza va avanti dal 2006. Da quel giorno Ryanair in Italia è diventata un colosso, ma con noi è sempre stata un muro. Abbiamo indetto tre scioperi, questo sarà il secondo effettuato (il primo fu il 7 novembre 2016, ndr) senza che alcun lavoratore abbia aderito per paura di essere licenziato. Venerdì ci aspettiamo che finisca diversamente: già il fatto di aver reso pubblica la minaccia ricevuta dall’azienda è il segnale che qualcosa sta cambiando». Si sa, le parole «Cisl» e «sciopero» non fanno quasi mai rima. Ma in Ryanair è stata la Fit Cisl la prima federazione...