Lavoro
Le 26 “eroine” di Monselice respingono lo sgombero
La vertenza Le lavoratrici, tutte immigrate, erano state licenziate da una cooperativa perché avevano chiesto più diritti. Da due mesi presidiano il capannone dove riciclavano i rifiuti: e non intendono mollare
La protesta delle socie lavoratrici della Nek di Monselice
La vertenza Le lavoratrici, tutte immigrate, erano state licenziate da una cooperativa perché avevano chiesto più diritti. Da due mesi presidiano il capannone dove riciclavano i rifiuti: e non intendono mollare
Pubblicato quasi 9 anni faEdizione del 2 febbraio 2016
Ernesto MilanesiMONSELICE (PADOVA)
Una donna trascinata di peso dai poliziotti che la tengono per le braccia e i piedi. Un’altra in lacrime “scortata” dall’ufficiale dei carabinieri fino al cancello. Le 26 marocchine, licenziate dalla coop Libera in presidio permanente dall’8 dicembre al capannone della Nek dove si “riciclano” i rifiuti grezzi della plastica, urlano e protestano. Stefano Fonsi, dirigente della Digos, non si scompone nemmeno quando i celerini circondano un gruppetto di operaie in ginocchio: «Facciamo così per tutto il giorno…». Ma lo sgombero, scattato in mattinata, non riesce. Una decina di donne (fra cui una incinta) salgono sulla “vetta” delle enormi pile...