Cultura
Le ambivalenze di un simbolo
STORIA DELLE IDEE Un’intervista con Rosella Prezzo, filosofa e autrice di «Veli d’Occidente», per Moretti&Vitali. L’intreccio tra velo, verità e svelamento è tra i nessi più persistenti e tuttavia foriero di malintesi. «Lo sguardo coloniale è entrato a far parte di quello che si può chiamare il nostro inconscio storico»
Sama Alshaibi e Dena Al-Adeeb, «Still/Chaos» (2010)
STORIA DELLE IDEE Un’intervista con Rosella Prezzo, filosofa e autrice di «Veli d’Occidente», per Moretti&Vitali. L’intreccio tra velo, verità e svelamento è tra i nessi più persistenti e tuttavia foriero di malintesi. «Lo sguardo coloniale è entrato a far parte di quello che si può chiamare il nostro inconscio storico»
Pubblicato circa 7 anni faEdizione del 17 ottobre 2017
Nella «società della trasparenza», chi si rende visibile è altrettanto innocuo. Sembra questa la sintesi di una serie di malintesi relativi anche – e non solo – al velo, in particolare quello islamico, attorno a cui si sono affastellate molte congetture e interpretazioni. Offrire tutto, denudabile e disinnescato dai pericoli, appartiene al contemporaneo «velo immigrato» e alla percezione, soprattutto europea, che se ne ha. Spesso è una paura fantasmatica agitata in nome della «sicurezza nazionale» e infine della resa alla visibilità, a tutti i costi e con ciò che ne consegue. Secondo Rosella Prezzo, filosofa, saggista e raffinata traduttrice (è...