Internazionale

Le «bioresistenze» alle colture dominanti

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Il valore sociale dell’agricoltura ecosostenibile. La doppia sfida dei nuovi contadini. In Italia sono 200 mila gli ettari di terreni convertiti in produzioni pulite. Gli operatori certificati sono 50 mila

Pubblicato circa 10 anni faEdizione del 23 ottobre 2014
E’ possibile affermare il valore sociale di un ortaggio, un legume, una mela della Val di Non o un antico grano del Cilento? Come fare perché il ritorno alla terra non sia un paradigma neotradizionalista, velleitario per giunta in un paese che ha dismesso i saperi agricoli e consegnato il suo suolo all’edilizia casalinga o palazzinara? È possibile riorganizzare una resistenza intorno a ciò che abbiamo perduto e su quali basi? Ai tempi dell’Unità l’Italia era un paese per il 90 per cento agricolo e ancora nel 1943, ricorda Vezio de Lucia nel suo Nella città dolente, un bombardiere della...

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