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Le ceneri der Sor’Antonio

Le ceneri der Sor’Antonio

Il colonnino infame Vado al cimitero acattolico di Roma e vagando tra Keats, Shelley e Gregory Corso...

Pubblicato 8 mesi faEdizione del 30 marzo 2024
Vado al cimitero acattolico di Roma e vagando tra Keats, Shelley e Gregory Corso gli sbatto contro: uno straccetto rosso, come quello arrotolato al collo ai partigiani e, presso, l’urna, sul terreno cereo, diversamente rossi, due gerani. Lì lui sta, bandito e con dura eleganza non cattolica, elencato tra estranei morti: Le ceneri di Gramsci… mi accosto… e di colpo SBAM! SBATT! di lì sotto un rumore duro e sordo: topi? SBATABÀM! SBATASBÀTT! No no… troppo fracasso e mi vien la pelle d’oca! Chiamo il guardiano: «è già da un po’ che fa così» minimizza, «fa così… chi?»; «lui, er...

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