Italia
Le domande inevase sulle armi chimiche al porto di Gioia
Calabria Bonino: «Sarà la più grande operazione di disarmo degli ultimi 10 anni», ma la gestione appare superficiale
/var/www/vhosts/ilmanifesto.co/ems/data/wordpress/wp content/uploads/2014/01/16/17pol2f01 nave armi chimiche norvegia 878443 – Reuters
Calabria Bonino: «Sarà la più grande operazione di disarmo degli ultimi 10 anni», ma la gestione appare superficiale
Pubblicato quasi 11 anni faEdizione del 17 gennaio 2014
Silvio MessinettiGIOIA TAURO (RC)
Ora che il dilemma è stato risolto e, come anticipato ieri dal manifesto, la scelta, con colpevole ritardo, alla fine della fiera è caduta su Gioia Tauro, le domande restano. E sono quelle più inquietanti. È garantito il livello minimo di sicurezza a lavoratori e popolazione? Perché è stata scelta Gioia Tauro, porto civile e non militare? Benché la notizia in via riservata circolasse da un pezzo, perché non sono stati informati per tempo le autorità locali e i rappresentanti delle maestranze? Visto e considerato che l’hub gioiese è notoriamente un porto colabrodo per il traffico di coca, chi garantisce...