Cultura
Le fiamme dell’esistenza, simbolo dell’umanità che si mette in gioco
Indagini «La fine dell'era del fuoco» di Martín Caparrós, per Einaudi. L’espulsione del calore va di pari passo con un mondo ovattato, asettico preda di ogni sorta di paura
Neil Beloufa, «People’s passion»
Indagini «La fine dell'era del fuoco» di Martín Caparrós, per Einaudi. L’espulsione del calore va di pari passo con un mondo ovattato, asettico preda di ogni sorta di paura
Pubblicato più di 3 anni faEdizione del 30 luglio 2021
La modernità si è costruita con la promessa che l’apocalisse, la fine di ogni cosa conosciuta che conduce, allo stesso tempo, alla nascita di un totalmente altro, una forza inarrestabile che l’umanità subisce e non può in nessun modo controllare, non si sarebbe più potuta realizzare. Persino quella grande era delle catastrofi e dei massacri che è stato il Novecento, «Secolo Breve», non ha contraddetto questa promessa ma, se mai, l’ha rinnovata: la «fine del mondo» poteva essere solo responsabilità degli esseri umani, delle loro guerre, delle loro invenzioni ma non più il compimento inevitabile della volontà di un Dio,...