Alias Domenica
Le gioiose attrattive del co-housing da Berlino a Seoul
"Together!" al Vitra Museum di Weil Am Rhein I cambiamenti demografici, l’invivibilità degli spazi urbani, la crisi del welfare sono alla base di un «vivere insieme» dalle spiccate valenze progettuali: in mostra, una teoria di casi esemplari (manca l’Italia)
Studio Ryue Nishizawa, «Moryama House», Tokyo, 2005
"Together!" al Vitra Museum di Weil Am Rhein I cambiamenti demografici, l’invivibilità degli spazi urbani, la crisi del welfare sono alla base di un «vivere insieme» dalle spiccate valenze progettuali: in mostra, una teoria di casi esemplari (manca l’Italia)
Pubblicato più di 7 anni faEdizione del 25 giugno 2017
Maurizio GiufrèWEIL AM RHEIN
Nemmeno una, fra le architetture scelte per la mostra al Vitra Design Museum Together! The new Architecture of the collective (aperta fino al 10 settembre) racconta dell’Italia. Eppure la «coabitazione» anche da noi può contare meritevoli esperimenti per iniziativa (certo) di limitati gruppi di persone, a volte collegati ad associazioni impegnate nel promuovere l’abitare sostenibile. Tuttavia ciò non sorprende, anche se un po’ dispiace. Ne comprendiamo bene le ragioni: da noi l’abitare in comune o il vivere in spazi con altri condivisi è un fatto trascurato sia dalla ricerca accademica sia dalle istituzioni pubbliche, seppure se ne parli e discuta...