Politica
Le incognite sulla data delle elezioni anticipate
Pressioni per rallentare i ritmi della sfiducia in parlamento. Poi le consultazioni e almeno sessanta giorni dallo scioglimento alle nuove urne. Con la preoccupazione di chi dovrà gestirle al Viminale
Il presidente della repubblica Sergio Mattarella
Pressioni per rallentare i ritmi della sfiducia in parlamento. Poi le consultazioni e almeno sessanta giorni dallo scioglimento alle nuove urne. Con la preoccupazione di chi dovrà gestirle al Viminale
Pubblicato più di 5 anni faEdizione del 9 agosto 2019
Per il momento in cui è arrivata la crisi, per il modo in cui Salvini si è finalmente deciso ad aprirla e per i rapporti di forza in parlamento non c’è alternativa al voto anticipato. Ma restano aperte due grosse incognite: la data delle elezioni e il modo in cui ci si arriverà. LA DATA. È l’unico punto sul quale il presidente della Repubblica e il ministro dell’interno potrebbero essere d’accordo: bisognerebbe votare il prima possibile. Possibilmente ad ottobre, il 27. Il Quirinale è preoccupato per la legge di bilancio, che andrebbe presentata in Europa entro il 15 di quel...